5 modi di dire della lingua inglese sull’estate e sul caldo

modi di dire della lingua inglese

Time for soaking up some sun!

I modi di dire della lingua inglese hanno un fascino speciale. A volte assomigliano molto ai nostri modi di dire italiani, altre volte invece sono così distanti dalla nostra cultura da affascinarci proprio per quello.

A noi sono sempre piaciuti, tanto da parlarne spesso nei nostri articoli, come ad esempio in English oddities: 10 bizzarri modi di dire inglesi sugli animali.

Quali sono i modi di dire della lingua inglese che parlano dell’estate?

In realtà non ci sono molti modi di dire della lingua inglese che fanno riferimento all’estate. Cosa un po’ strana, dato che i discorsi sul tempo atmosferico e le stagioni pare piacciano molto ai britannici. Che la fresca (o in alcuni casi gelida) estate inglese, a differenza della nostra afosa italiana, non sia sufficiente a stimolare l’immaginazione linguistica britannica? Tutto è possibile 😀

Ecco allora cinque modi di dire della lingua inglese in cui l’estate la fa da protagonista. Li abbiamo scovati per voi e speriamo vi siano utili per sfoggiare al meglio l’arte della conversazione.

Migliorare la pronuncia in inglese: l’accento

Migliorare la pronuncia in inglese: l'accentoMigliorare la pronuncia in inglese è un problema che assilla gli studenti italiani di ogni età. Per cui, se anche tu rientri in questa categoria, don’t panic! 😀

Molti pensano che la difficoltà maggiore sia dovuta alla corretta pronuncia dei vari suoni (vocalici e consonantici). In realtà, nei processi di verbalizzazione intervengono altri fattori fondamentali ai fini della comunicazione. Si tratta dei così detti fenomeni paralinguistici: accento, ritmo e intonazione. Questi elementi, che in italiano hanno un ruolo poco significativo, sono invece davvero importanti in inglese!

L’uso inappropriato (o scorretto) di accento, ritmo e intonazione può realmente compromettere la comunicazione e la comprensione. Iniziamo quindi a migliorare la pronuncia in inglese partendo dall’accento.

Regole di pronuncia: l’h aspirata in inglese

l'h aspirata in inglese

Come promesso nel post generale sulle regole di pronuncia inglese, vi propongo il primo esempio di suono insidioso della lingua inglese: l’h aspirata. L’h aspirata in inglese rappresenta un ostacolo piuttosto comune per gli studenti italiani perché in italiano non esiste e la sua articolazione non risulta naturale, anzi implica uno sforzo cognitivo per chi è abituato a considerarla muta.

L’h aspirata va pronunciata!

Basta solo ricordarlo bene: l’h aspirata in inglese è una consonanteva pronunciata. Non c’è molto da aggiungere. A questo punto, matematicamente, arriva la classica domanda: “Perché?”. La risposta è: semplicemente perché in inglese esiste questo fonema! In altre parole, non perdiamoci dietro a quesiti a cui è complicato dare una risposta (sarebbe come chiedere perché in italiano la h non si pronuncia) e concentriamoci sul fatto che in inglese questo suono esiste ed è importante imparare a pronunciarlo.

H aspirata in inglese: perché è importante pronunciarla correttamente?

Se non pronunciamo correttamente le parole che hanno una h aspirata in inglese rischiamo di non essere capiti e potrebbero originarsi situazioni imbarazzanti per noi e i nostri interlocutori. Esaminiamo questi esempi: 

Regole di pronuncia inglese: alcuni spunti iniziali

regole di pronuncia inglese

Perché l’inglese non si pronuncia com’è scritto? Perché una lettera non si legge anche se c’è? Come faccio a capire quando l’acca è aspirata e quando no? Quante volte gli studenti mi pongono queste domande! Ecco che ho pensato di scrivere un post per provare, se possibile, ad alleggerire la frustrazione degli “aspiranti anglofoni”, spesso alle prese con l’eterna lotta contro lo spelling e le regole di pronuncia inglese.

Ma esistono delle regole di pronuncia inglese?

Partiamo dalle brutte notizie: non ci sono delle vere e proprie regole di pronuncia inglese, o meglio non esistono regole universali e definitive, ma alcune ricorrenze e molte eccezioni. Rassegniamoci al fatto che in inglese ci sono dei suoni che in italiano non esistono. Un esempio classico è il “th” (nella versione sonora /ð/ e sorda /θ/) a cui i nostri denti, lingue e palati non sono avvezzi, e per il quale ci ritroviamo spesso a sputacchiare sul nostro interlocutore o a balbettare maldestramente versi improbabili.

Un’altra difficoltà è che spesso uno stesso fonema può corrispondere a molti diversi grafemi. Alle 5 vocali dell’alfabeto inglese (a, e, i, o, u), che graficamente sembrano essere del tutto uguali alle nostre, in realtà corrispondono 12 possibili suoni diversi! Ad esempio, entrambi i gruppi vocalici nelle parole piece e peace corrispondono al fonema /i:/ e, dunque, le due parole hanno identica pronuncia [pi:s]. Guardate le pronunce tutte diverse della vocale “a” in queste parole: man (uomo) = [mæn], calm (calmo) = [kɑ:m], table (tavolo) = [‘teıbl], also (anche) = [‘ɔ:lsəʊ], address (indirizzo) = [ə’dres]. Il colpo di grazia è dato poi dal fatto che, in alcuni casi, vocali e consonanti non si pronunciano affatto.

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