Un traduttore in viaggio: le mie scoperte sull’isola di Malta

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Se i viaggi sono i viaggiatori (cit. Pessoa), che succede se a mettersi in viaggio è un traduttore? 😀

Si parte per ricaricarsi, staccare la spina, cambiare aria e far emergere il lato da esploratore che è in ognuno noi. Così è stato anche per me un mese fa: invece di esplorare significati e parole, ho deciso di calarmi un po’ nel mondo reale, lontano dal pc, sotto il sole, in vacanza, e sono partita per l’ isola di Malta!

Cosa ti aspetteresti da una vacanza?

L’aspettativa di ogni vacanziere è quella del divertimento puro garantito, inteso come relax, conversazioni interessanti, concerti, buon cibo, arte, musei e attività all’aria aperta.
Vedere posti nuovi, conoscere gente, uscire dalla routine quotidiana è il bello di ogni vacanza!

In più, chi ha la fortuna di viaggiare con un traduttore sa che ogni eventuale problema di tipo linguistico sarà scongiurato (informazioni sull’itinerario, biglietti, check -in in albergo, ordinazioni al ristorante, ecc.) perché il tuo amico linguista provvederà volentieri a tutto, salvandoti da improbabili e imbarazzanti conversazioni in itainglese alla Totò.

Quel traduttore in viaggio… che tipo!

In vacanza, secondo me, priorità e massima attenzione vanno alle persone, alla lingua e alla cultura.

Per sua natura, chi fa il traduttore cercherà di interagire più con gli abitanti del luogo che con i turisti o altri suoi connazionali, preferirà i piatti tipici della cucina locale al posto dei fast food o della pizza e insisterà (io lo farei…) sull’importanza quasi vitale di visitare i negozi di libri (o almeno una biblioteca!).

In più, un traduttore in viaggio – o per lo meno il suo stereotipo ideale- cercherà di imparare il vocabolario di base del posto in cui è diretto per comunicare con gli abitanti del luogo o per pura e semplice curiosità linguistica, facendo molta attenzione alla pronuncia corretta delle parole e sforzandosi di ottenere un accento quasi perfetto. Last but not least, è molto probabile che il vostro compagno di viaggio traduttore riesca a pensare al lavoro anche in vacanza… Siate comprensivi con lui!

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Le mie scoperte linguistiche e culturali sull’ isola di Malta

Malta, o meglio la Repubblika ta’ Malta, è un arcipelago che comprende non una ma tre bellissime isole: Malta, Gozo e Comino.  Si tratta di un posto particolarissimo dal punto di vista linguistico, perché ha ben due lingue ufficiali, il maltese e l’inglese, e un gran numero di parlanti italiani.

Le origini della lingua maltese sono ancora piuttosto controverse. L’ipotesi più accreditata vede il maltese come  una derivazione della lingua araba o di alcuni suoi dialetti. La lingua inglese, invece, è la lingua normalmente usata in università, per l’amministrazione e la burocrazia. La sua presenza sull’isola è dovuta a ragioni storiche che qui sarebbe troppo lungo trattare. Se vuoi, puoi approfondire da solo su Wikipedia – Malta.

In più nell’ isola di Malta, per ragioni storiche e geografiche, è abbastanza diffusa anche la lingua italiana. E’ la lingua degli abitanti italiani, soprattutto siciliani, emigrati sull’isola per ragioni di lavoro. I nativi maltesi la parlano poco, l’hanno appresa più che altro grazie alla televisione, eppure ci tengono a esprimersi nella lingua madre dei turisti come forma di gentilezza e ospitalità.

Perché l’isola di Malta?

Avevo in testa l’idea di un viaggio a Malta  già da un paio d’anni, ma il progetto si è concretizzato solo nel febbraio 2016, dopo aver conosciuto Emmanuel Mazzitelli, Chief Officer Investment Promotion di Malta Enterprise, e Erika Gollcher dello Studio Associato EMD di Malta durante un incontro di business organizzato dalla Camera di Commercio di Pisa.

L’amore con cui i maltesi parlano della propria terra è contagioso, provare per credere! Sono i migliori promotori del turismo e del business della loro isola.

Malta è un territorio in continuo rinnovamento: il governo maltese sta investendo tantissimo nell’industria, nei servizi e nelle infrastrutture. L’intera isola è un cantiere in divenire e bisognerà aspettare qualche anno per capire quale sviluppo raggiungerà il paese.

Ecco allora le mie impressioni di viaggio elencate in tre punti. Ogni punto contiene una scoperta linguistica e culturale che io stessa, in prima persona, ho potuto fare sul’isola di Malta in questa estate 2016!

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Scoperta #1 – Quella G di San Gwann

Atterrata all’aeroporto di Luqa, il primo passo del mio viaggio è stato quello di capire come raggiungere il mio alloggio a San Gwann. Dal momento che mandare avanti il “traduttore” a chiedere informazioni in inglese, come ho scritto sopra, è un cliché abbastanza scontato; senza aspettare una richiesta esplicita da parte dei miei compagni di viaggio, ho preso io stessa l’iniziativa e mi sono diretta al punto di raccolta dei taxi.

Ed ecco che la mia prima grande scoperta linguistica è avvenuta proprio in aeroporto, appena sbarcata. Si tratta del suono della G di San Gwann, così come si usa pronunciarlo nell’ isola di Malta.

Per niente simile al suono della G britannica, la G maltese (a cui in realtà andrebbe aggiunto un piccolo puntino in basso per indicarne la corretta pronuncia), seguita dalla lettera W, ha un suono molto dolce, del tutto simile a quello della J, e ricorda tanto la pronuncia del nome Giovanni tipica del mio dialetto pugliese: “Giuann”. Una scoperta inaspettata che mi ha fatto sentire subito a casa 🙂

I maltesi, come accennavo prima, sono persone estremamente gentili con chi decide di visitare la loro isola: chiedere agli autisti dei bus qual è la corretta pronuncia dei nomi delle località è un modo veloce per imparare il maltese, acquisire informazioni esatte sull’isola e fare felici gli abitanti. I maltesi sono da sempre abituati a parlare in più lingue (forse per questo ci sono tantissime scuole di lingue a Malta); perciò apprezzano davvero tanto gli stranieri che mostrano interesse verso le tradizioni, la cultura e la lingua autoctona dell’isola.

 

Scoperta #2 – I pastizzi

Nonostante io non mangi il coniglio, pietanza molto amata sull’ isola di Malta, la cucina maltese è semplicemente fantastica! Da grande appassionata dello street food quale sono, non potevo non innamorarmi dei pastizzi.

Si tratta di fagottini di pasta sfoglia ripieni di ricotta salata (Pastizzi tal-irkotta) o piselli (Pastizzi tal-pizelli) che costano pochissimo (0,30 centesimi l’uno) e sono davvero buonissimi. La ricetta dei pastizzi è antichissima e, nonostante la somiglianza con la cucina del Sud dell’Italia, pare che la provenienza della ricetta sia araba. La mia seconda scoperta linguistica è che si possono trovare i pastizzi in Pastizzeria o in Pastizzerija. In questo secondo caso, l’uso di IJ ricorda moltissimo il suono della I lunga (–ee) britannica, anche se nel complesso la parola pastizzeria è decisamente di derivazione italiana. Un meraviglioso accrocco maltitanglese! 😀

Lo stesso suono ij è usato nell’espressione “lingwa Maltija” (lingua maltese), anche se il maltese è spesso semplicemente indicato con “Malti”.

 

Scoperta #3 – Puoi visitare Malta senza andare al mare

Tra le normali aspettative di viaggio è compreso, ovviamente, il mare. Davvero non so dire come sia potuto succedere, ma l’itinerario di viaggio del mio costume da bagno è stato: armadio di casa > valigia > armadio di casa. Niente mare per me. Non ne ho avuto il tempo!

L’ isola di Malta ha talmente tante cose da vedere, anche all’interno, che il mare, nel mio caso, è stato solo una bellissima cornice di viaggio. Sempre presente, con il suo profumo e il suo colore meraviglioso, ha fatto parte della mia vacanza, pur senza sfiorarlo. Mi sono riempita gli occhi di mare. E sono andata avanti alla scoperta di luoghi, stili di vita e cultura locale.

Nel mio itinerario, non mi sono certo fatta mancare Gozo, piccola e meravigliosa isola raggiungibile dall’ isola di Malta con soli 10 minuti di traghetto, e una bella partita degli Europei 2016 (Italia-Spagna) comodamente seduta sulla spiaggia di Golden Bay. Consiglio: per chi vuole godere appieno il mare maltese, le più belle spiagge sono situate nella parte settentrionale dell’isola e su Gozo e Comino (non ho fatto il bagno, ma le ho viste tutte e sono davvero fantastiche!).

 

Ci sarebbero molte altre cose da raccontare sull’ isola di Malta, come ad esempio l’esperienza “d’altri tempi” della visita guidata in casa Bernard (famiglia nobile maltese), l’imponenza e la meraviglia delle chiese e degli edifici religiosi in generale, il fascino antico delle catacombe e dei templi megalitici, la vivacità della movida a Sliema e St. Julian’s, il silenzio e la pace di Mdina, i colori di Marsaxlokk e il suono festosto dei mille fuochi d’artificio che quasi ogni sera mi hanno fatto compagnia dal balcone della mia camera d’albergo.
Di sicuro continuerò il racconto delle mie scoperte maltesi in un altro post.
Mi sei rimasta nel cuore Malta… e ci rivedremo presto, te lo prometto, magari per ammirare La Valletta come Capitale Europea della Cultura 2018!

Buona estate a tutti!

Autore: Daniela Corrado

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