Il vademecum del traduttore: idee e strumenti per una nuova figura di traduttore

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Per tutti i colleghi traduttori di Pisa, informiamo che il Centro Traduzione del Pisa Book Festival presenterà nel pomeriggio di oggi, 27 marzo, Il Vademecum del Traduttore: idee e strumenti per una nuova figura di traduttore di Andrea Di Gregorio.

Andrea Di Gregorio è scrittore, traduttore e pubblicitario. Ha tradotto dell’inglese e dal greco moderno per Bompiani, Adelphi, Feltrinelli, Rizzoli e altre case editrici.  Laureato alla Scuola Normale Superiore di Pisa, autore di saggi sulla scrittura creativa e la traduzione, Di Gregorio è anche ideatore della scuola di scrittura www.scuoladiscrittura.com.

Trovate un’interessante intervista all’autore a questo link: IL MESTIERE DI TRADURRE – Intervista ad Andrea Di Gregorio.

L’incontro-presentazione de Il Vademecum del Traduttore è previsto per le 17.00 presso la Libreria Erasmus (in Piazza Cavallotti, davanti alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere) di Pisa.

Interverranno come ospiti: Bruno Berni, direttore della Biblioteca dell’Istituto Italiano di Studi Germanici  di Roma e Biancamaria Rizzardi, direttore del Master in Traduzione di Testi postcoloniali dell’Università di Pisa.

Noi di Help Traduzioni ci saremo. Vi aspettiamo!

Acta e Corriere della Sera online: un’intervista su lavoratori autonomi e tasse

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I consiglieri ACTA (Associazione Consulenti Terziario Avanzato) Ugo Testoni e Samanta Boni sono stati intervistati da Antonella Cignarale di Reportime, la rubrica di inchieste del team Gabanelli pubblicata sul Corriere della Sera online, sulla situazione di lavoratori autonomi e liberi professionisti non iscritti ad alcun albo.

Qual è la condizione in cui si trovano i lavoratori autonomi senza albo (ad esempio i traduttori freelance) che i consiglieri di ACTA intendono denunciare rispondendo alle domande di questa intervista?

Oltre a non avere alcuna rappresentanza nei tavoli di contrattazione sociale, moltissime categorie di lavoratori autonomi e professionisti freelance (traduttori, copywriter, grafici, archeologi, ecc.) rischiano di dover subire anche l’aumento vertiginoso dell’aliquota INPS (dal 27,72 % al 33%) per il fatto di essere iscritti alla gestione separata e non avere una cassa previdenziale di categoria.

Si potrebbe argomentare asserendo che anche molti lavoratori dipendenti sono sottoposti ad una aliquota del 33%, ma la differenza è che mentre il 33% versato dai dipendenti è calcolato sul reddito lordo annuo, quello dei lavoratori autonomi viene invece calcolato sul totale costo del lavoro.

Secondo Ugo Testoni, copywriter freelance: “Si è arrivati ad una tassazione così alta perché la gestione separata dell’Inps, cassa previdenziale per i lavoratori autonomi, è diventata un mezzo per versare nelle casse dell’Inps quelle risorse che vengono drenate da chi attualmente lavora e non è rappresentato”.

La denuncia fa riflettere anche perché in futuro coinvolgerà sempre più numerose figure professionali emergenti, legate al social media marketing o all’informatica, che non saranno per niente incentivate ad intraprendere la strada della libera professione.

La situazione è davvero critica e merita una riflessione approfondita, oltre che un’ampia attenzione mediatica e civile.

Trovate qui in basso i riferimenti all’articolo e il video integrale dell’intervista in oggetto:

L’allarme del popolo delle Partite Iva: più del 60% se ne va tra tasse e contributi.

Rassegna stampa, video e interviste dal Salone del Libro di Torino 2013

Valigia di libri

di Daniela Corrado

Si è chiuso ieri il Salone del Libro di Torino 2013. Questo post è una sorta di rassegna stampa post evento per chi non ha potuto partecipare.

Qui in basso trovate i link che ho selezionato: articoli e video che descrivono in generale l’esperienza del Salone di quest’anno e alcune interviste interessanti.

In pole position c’è l’articolo La traduzione al salone del libro di Torino di Luca Lovisolo, traduttore e autore del sito Kommunika, di cui consiglio la lettura a tutti gli aspiranti traduttori. L’articolo fornisce una panoramica d’insieme dei momenti salienti che hanno riguardato la traduzione.

In seconda posizione Luis Sepùlveda al Salone del Libro di Francesco Dovis per Retrò on line. Oltre a riportare un riassunto dell’intervento di Sepùlveda, l’articolo contiene anche il video integrale della presentazione dell’autore cileno.

Interessante anche questa intervista a Nanni Balestrini, dal titolo Poesia e computer, tratta da TechnoNews.it (anche questa con video).

In occasione del World Day for Cultural Diversity for Dialogue and Development che ricorre oggi, 21 maggio, non potevo tralasciare questo video, che ho trovato su You Tube, con le interviste ad alcuni degli scrittori stranieri invitati al Salone, nell’ambito dell’ormai consolidato progetto Lingua Madre.

Non sono riuscita a trovare nulla, purtroppo, sulla partecipazione dell’Accademia della Crusca. Se qualcuno di voi ha avuto modo di essere presente ai reading o alle tavole rotonde da loro organizzate, si faccia pure avanti!

Continuiamo la rassegna stampa con questo breve articolo tratto dal sito del Salone del Libro: è il comunicato stampa finale, con un po’ di numeri sulla partecipazione di quest’anno.

Per quel che riguarda invece web e editoria, vi giro i link ai video con le interviste a Gianni Riotta, che ha presentato il suo libro Il web ci rende liberi?, e ad Anna Masera, social media editor de La Stampa. Entrambi gli interventi danno un’idea generale delle prospettive e sfide future in questi settori:

Buona lettura e buona visione a tutti!

Riflessioni sulla scrittura di Luis Sepùlveda

di Daniela Corrado

Navigando sul web, mi sono imbattuta in una bellissima intervista allo scrittore cileno Luis Sepùlveda.

Da qui l’idea di condivederla con voi anche qui sul blog.

Il titolo dell’intervista è molto forte: “A cosa serve uno scrittore?”

.Ognuno avrà senz’altro la sua risposta a questa domanda…

Leggendo l’intervista mi sono ricordata di tutte quelle volte in cui ho avvertito schiacciante il peso delle parole nel tradurre.

Ad essere sincera questa cosa mi capita spesso. Mi capita quando mi si chiede di essere fedele ad un originale scritto male, quando le parole sono ambigue e il contesto non riesce a risolvere il dubbio, ma soprattutto mi capita quando devo tradurre i pensieri di un’altra persona (come ad esempio le testimonianze o cose così).

Sia Angela che io collaboriamo spesso con associazioni di volontariato che si occupano di temi inerenti al sociale, e spesso ci è capitato di doverci consultare a lungo su quale fosse la parola più adatta per esprimere una sensazione o un sentimento. Si potrà obiettare che anche quando traduciamo roba di veterinaria o archeologia ci scorniamo spesso su come rendere nella maniera più precisa possibile un determinato concetto. Spesso abbiamo idee diverse, ma poi arriviamo sempre ad una soluzione condivisa.

Ecco, questo non capita quasi mai con le parole che descrivono le emozioni. In quel caso ci attanaglia una sorta di ansia, di preoccupazione e sentiamo il peso delle parole degli altri nella scelta delle nostre.

A voi capita mai?

In questo caso, per rispondere alla domanda “a cosa serve uno scrittore?”, preferisco affidarmi alle parole di chi ha tradotto questa bellissima e intensa intervista a Sepùlveda, che dice:

.

“A volte le parole sono prive di senso, e se mai l’hanno avuto lo hanno perso per strada, ma io continuo a credere nella loro forza per mettere in ordine le cose, i fatti e, una volta in ordine, valutare se vanno bene così o se devono essere cambiati.”

Buona lettura!

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