Salone del libro di Torino: incontri sulla traduzione editoriale

Salone del libro di Torino 2015: gli incontri sulla traduzione

Giornata del gatto: 17 febbraio 2015

traduttori e festa dei gatti in Italia

Per i traduttori è spesso un cliché amare i gatti o averne uno (anche più d’uno) in giro per casa. Il gatto è un animale dal carattere molto indipendente e sicuramente questa sua caratteristica si sposa bene con gli orari di lavoro piuttosto variabili dei traduttori.

Dal 1990, a seguito di un referendum proposto dalla giornalista gattofila Claudia Angeletti sulla rivista specializzata Tuttogatto, i gatti hanno una loro festa in Italia: la ‘Giornata del gatto. Per il 2015 il giorno prescelto per festeggiarli è il 17 febbraio. Qui in studio siamo davvero molto amanti degli animali; quindi cogliamo l’occasione per sottolineare quanto sia importante prendersi cura di questi compagni di vita silenziosi che spesso ci tengono compagnia sia in casa che al lavoro.

Hashtag per traduttori: prontuario per colleghi e clienti

hashtag traduttori traduzioni

Chi non sa cos’è un hashtag? È un tag che serve a etichettare delle parole o stringhe di parole concatenate (es. #robadatraduttori). Usatissimi su Twitter, negli ultimi anni gli hashtag si sono diffusi un po’ su tutti i social network (Facebook, Instagram, Pinterest, ecc.).

Si riconoscono perché preceduti dal simbolo (#) cancelletto e la loro utilità è quella di raggruppare le conversazioni su uno stesso tema in un feed; in altre parole, gli hashtag ci aiutano a trovare facilmente e in tempo reale le persone che parlano di un argomento specifico sui social network.

Ci sono degli hashtag popolari che fanno davvero tendenza, altri invece sono usati solo dagli addetti ai lavori. In pratica, il loro uso si è così evoluto da diventare in alcuni casi addirittura settoriale!

Voglia di nord? Svezia, Danimarca e Norvegia sbarcano al Pisa Book Festival 2014

Pisa Book Festival 2014

 

Dal 7 al 9 novembre al Palazzo dei Congressi di Pisa si terrà l’edizione 2014 del Pisa Book Festival, un festival di editori indipendenti, giunto alla sua dodicesima edizione, con tanti incontri e occasioni di networking per i traduttori. Per l’occasione abbiamo intervistato la direttrice del PBF, Lucia Della Porta, che ci dà alcune anticipazioni sull’edizione di quest’anno. Buona lettura!

Trovate il programma completo degli eventi a questo link: PROGRAMMA PISA BOOK FESTIVAL.

 

Tra pochi giorni partirà la XII edizione del Pisa Book Festival. La madrina di quest’anno sarà una delle autrici italiane più tradotte all’estero, Dacia Maraini, e i paesi ospiti saranno Svezia, Danimarca e Norvegia. Perché queste due scelte?

Le scelte rientrano entrambe nell’ottica di un respiro internazionale che il Pisa Book Festival ha avuto sin dalla terza edizione, quando ha lanciato il progetto Paese Ospite, una serie di eventi legati alla cultura e alla letteratura di un paese straniero.

Abbiamo sempre collaborato con gli istituti culturali, le ambasciate e anche l’Università di Pisa, per portare al festival autori già tradotti, ma anche nuove voci di letterature non sempre molto conosciute. Negli anni si sono succeduti scrittori e scrittrici della Romania, del Portogallo, della Francia e, ultimamente, dell’Olanda e della Germania. Paesi grandi, quindi, come anche paesi piccoli, autori grandi e autori emergenti. Avere una madrina del festival è una novità in assoluto. Siamo stati felici che Dacia Maraini abbia accettato il nostro invito e, in quanto scrittrice italiana più tradotta all’estero, questo aspetto internazionale viene preservato. Dacia Maraini è anche forse la scrittrice più amata dal pubblico e questo rafforza l’immagine del festival come evento letterario molto vicino al suo pubblico di lettori.

 

Il PBF è ormai un appuntamento conosciuto e importante nella nostra città. Ma come tutte le cose ha avuto un inizio. Ricorda ancora la prima edizione del PBF?  Può dirci cosa le è rimasto nel cuore di quella primissima edizione?

Impossibile scordarsi l’emozione di quella prima volta. Ricordo ancora la sorpresa di vedere la sede, che era allora la Stazione Leopolda, invasa dal pubblico. Ricordo gli editori espositori, la maggior parte dei quali sono rimasti con noi, crescendo negli anni insieme alla fiera. Avevano aderito ad una fiera che apriva i battenti senza avere nessun pedigree alle spalle, ma che però era tenuta a battesimo da una grande personalità dell’editoria italiana, Alfredo Salsano, direttore editoriale della Bollati Boringhieri, che ne era stato in un certo senso anche l’ispiratore. Alfredo Salsano aveva ideato il progetto Slow Book, teso a promuovere l’editoria indipendente e a farla restare più a lungo negli scaffali delle librerie ed era venuto a Pisa proprio per lanciare questo progetto. Un altro ricordo è legato alla presenza straordinaria e fortuita di un’editrice del Ghana (ricordo ancora il nome, Akoss) che di passaggio per la fiera di Francoforte si era fermata a Pisa.

 

Ci dà qualche anticipazione sugli ospiti e gli editori che parteciperanno a questa edizione 2014?

Gli editori sono tanti, alcuni nuovi, che partecipano quest’anno per la prima volta, come Sellerio e Passigli. Altri, anzi tanti, sono quelli che sono stati con noi fin dalla prima edizione, come minimum fax, O barra O, La Nuova Frontiera, Stampa Alternativa, Polistampa, Pacini, La Giuntina, gli editori junior, bellissimi, come Babalibri, Lapis, Biancoenero… (andate a vedere il catalogo completo sul sito) e sono editori che hanno avuto fiducia nel festival e che l’hanno fatto crescere. Quest’anno il catalogo editori sarà distribuito gratuitamente a tutti i visitatori, proprio perché gli editori sono l’anima del festival. Tra gli ospiti siamo ansiosi di conoscere Nihad Sirees, l’autore siriano tradotto per la prima in Italia dalla casa editrice Il Sirente e Koli Jean Bofane, lo scrittore congolese che la casa editrice 66thand2nd porta a Pisa con il suo libro Matematica congolese. Naturalmente sono molto attesi gli scrittori nordici, i giallisti, da Marco Malvaldi a Maurizio De Giovanni a Marco Vichi, i poeti, come Franco Buffoni e Paolo Febbraro, i grandi artisti, come Paolo Poli, che chiuderà il festival con la lettura delle ricette dell’Artusi.

 

I media dicono che uno dei punti di forza di questo Festival è l’incontro tra le culture, la capacità di generare un ponte che favorisce il confronto e il dialogo tra letterature e paesi. Tra gli eventi in programma, molti sono quelli dedicati al mondo della traduzione. Può dirci qualcosa a riguardo?

Con Ilide Carmignani festeggiamo quest’anno il decimo anno di collaborazione. Con lei si è rafforzata l’attenzione al mondo della traduzione, che era comunque implicita in quel respiro internazionale del festival di cui parlavo prima. Noi conosciamo gli autori stranieri in traduzione e quindi chi si fa carico di trasportare nella nostra lingua un autore e ce lo fa amare merita l’attenzione di un festival letterario come il Pisa Book Festival. Ilide Carmignani organizza da dieci anni per il Pisa Book Festival una giornata intera di seminari, che possiamo considerare di aggiornamento e di formazione, ma che sono allo stesso tempo di grande interesse anche per chi non appartiene al mondo della traduzione. Sono invitati a parlare traduttori, ma anche scrittori, editori e tutti gli aspetti vengono toccati, da quello strettamente linguistico-letterario a quello anche più professionale, che riguarda l’ingresso nel mondo del lavoro, i rapporti con le case editrici, i possibili sviluppi futuri legati alle trasformazioni del mercato editoriale.

 

Last but not least, ci saranno vari incontri dedicati alla promozione della lettura, indirizzati soprattutto a bambini e giovani adulti. Cosa il PBF offre o potrà offrire in futuro per loro e per le scuole?

Quest’anno le scuole sono al centro della nostra attenzione, abbiamo lavorato con le scuole superiori di Pisa, che hanno curato per il festival tre incontri con gli autori e una rappresentanza delle classi coinvolte resterà in fiera durante i tre giorni per conoscere più da vicino gli editori e incontrare gli autori. Sarà presente anche il Presidente del Centro per il libro Romano Montroni, che parlerà del progetto Piccoli maestri, ovvero gli scrittori che saranno invitati nelle scuole a parlare dei loro libri preferiti. Come ogni anno, la sezione Junior prevede laboratori di lettura e di illustrazione, e persino laboratori per genitori e figli insieme. Grande attenzione anche all’illustrazione, la narrazione senza parole. I bambini sono molto attratti dalle immagini, e anche questo è un modo di leggere, soprattutto se hai un papà accanto che ti racconta la storia. Al Pisa Book Festival le fiabe di Andersen saranno illustrate e lette da un papà speciale, Fabian Negrin, che mette in mostra a Palazzo Blu i ventuno acquerelli che ha dipinto per il libro Le fiabe di Andersen edito da Donzelli. La mostra resterà aperta fino al 15 febbraio e sarà un prolungamento del Pisa Book Festival per la città di Pisa e per i bambini.

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