Regole di pronuncia inglese: alcuni spunti iniziali

regole di pronuncia inglese

Perché l’inglese non si pronuncia com’è scritto? Perché una lettera non si legge anche se c’è? Come faccio a capire quando l’acca è aspirata e quando no? Quante volte gli studenti mi pongono queste domande! Ecco che ho pensato di scrivere un post per provare, se possibile, ad alleggerire la frustrazione degli “aspiranti anglofoni”, spesso alle prese con l’eterna lotta contro lo spelling e le regole di pronuncia inglese.

Ma esistono delle regole di pronuncia inglese?

Partiamo dalle brutte notizie: non ci sono delle vere e proprie regole di pronuncia inglese, o meglio non esistono regole universali e definitive, ma alcune ricorrenze e molte eccezioni. Rassegniamoci al fatto che in inglese ci sono dei suoni che in italiano non esistono. Un esempio classico è il “th” (nella versione sonora /ð/ e sorda /θ/) a cui i nostri denti, lingue e palati non sono avvezzi, e per il quale ci ritroviamo spesso a sputacchiare sul nostro interlocutore o a balbettare maldestramente versi improbabili.

Un’altra difficoltà è che spesso uno stesso fonema può corrispondere a molti diversi grafemi. Alle 5 vocali dell’alfabeto inglese (a, e, i, o, u), che graficamente sembrano essere del tutto uguali alle nostre, in realtà corrispondono 12 possibili suoni diversi! Ad esempio, entrambi i gruppi vocalici nelle parole piece e peace corrispondono al fonema /i:/ e, dunque, le due parole hanno identica pronuncia [pi:s]. Guardate le pronunce tutte diverse della vocale “a” in queste parole: man (uomo) = [mæn], calm (calmo) = [kɑ:m], table (tavolo) = [‘teıbl], also (anche) = [‘ɔ:lsəʊ], address (indirizzo) = [ə’dres]. Il colpo di grazia è dato poi dal fatto che, in alcuni casi, vocali e consonanti non si pronunciano affatto.

Come sono strani questi inglesi!

Regina Elisabetta - regole di pronuncia inglesePer un italiano è inaccettabile che alcune lettere, sebbene scritte, non debbano essere pronunciate oppure pronunciate diversamente. La buona notizia è che siamo tutti nella stessa barca. Ovvero, non dobbiamo abbatterci; perché è normale che le nostre bocche non siano abituate a pronunciare dei suoni che sono inesistenti nella nostra lingua madre. Non è colpa nostra se in italiano l’unica e sola lettera muta è l’h, la mitica “mutolina”, che se ne andava triste e sconsolata tra le pagine dei libri delle elementari con la bocca tappata.

Non è però nemmeno colpa dei nostri amici britannici. Le ragioni della complessità della pronuncia e dello spelling inglesi sono da ricercare nelle vicende storiche che videro dapprima l’alfabeto latino, importato dai monaci cristiani, sovrapporsi a quello runico delle popolazioni anglosassoni e, successivamente, il francese, diffusosi con la dominazione normanna, aggiungere ulteriore scompiglio. Non possiamo dunque prendercela con i britannici se nelle regole di pronuncia inglese sembra regnare il caos! Ci deve però consolare il fatto che gli stessi inglesi non sono esenti dal commettere errori di spelling.

Ai spik inglisc very uell

Regole di pronuncia inglese - I speak EnglishResta assodato che la pronuncia è uno dei principali punti deboli per chi studia l’inglese come seconda lingua. Non dobbiamo però arrenderci. E’ vero che avere un forte “accento italiano” non fa certo una buona impressione se si deve sostenere un colloquio di lavoro o una conversazione telefonica in inglese. In più a volte una cattiva pronuncia può avere effetti davvero imbarazzanti e ridicoli: in inglese, infatti, la pronuncia errata di una parola può ostacolare la comunicazione (pensate ad es. alla parola “spray” che in inglese si pronuncia /spreɪ/).

Non stanchiamoci dunque di studiare le così dette regole di pronuncia, di esercitarci e di familiarizzare con i suoni della lingua inglese. Ogni volta che impariamo un vocabolo nuovo, oltre al significato, cerchiamo di memorizzarne anche la pronuncia corretta fin da subito, consultando la trascrizione fonetica sul dizionario oppure ascoltando l’audio sui dizionari online. Uno strumento semplice e alla portata di tutti è Wordreference: scegliendo le opzioni dal menù a tendina, accanto al vocabolo cercato, c’è la possibilità di ascoltare la pronuncia in British e American English; oppure potete provare il sito Cambridge Dictionaries Online in cui, per ogni vocabolo, c’è una scheda che spiega le differenze d’uso e pronuncia non solo tra inglese britannico e americano, ma anche in ambito commerciale e di business.

Per ora mi fermo qui. Nel prossimo articolo dedicato alle regole di pronuncia inglese proporrò degli esempi specifici su consonanti e vocali mute in inglese. Stay tuned!

Autore: Angela Di Giorno

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