Imparare l’inglese… che fatica!

L’apprendimento delle lingue straniere, e in particolare della lingua inglese, in Italia non raggiunge quasi mai i progressi significativi sperati. Come mai? Le ragioni sono varie e complesse, e ognuno, compresi i nostri politici, ha una sua idea in proposito.

Certo è che poi si assiste a scene come questa (tristemente nota sul web come “Shish is the word”) che non fanno onore a nessuno: https://www.youtube.com/watch?v=B0KJZEH2jn8

Lo scorso 26 settembre, in occasione della Giornata europea delle lingue, abbiamo organizzato a Pisa una breve presentazione dal titolo Keep Calm and Learn English. Per chi non ce l’avesse fatta a partecipare (o avesse avuto paura del test di inglese!), quello di Matteo Renzi è stato soltanto uno dei video sui quali abbiamo avuto modo di riflettere e confrontarci (preciso che in quell’occasione sono stati proiettati video di politici sia di destra che di sinistra, così nessuno si sente offeso). Qui l’argomento che ci interessa non è la politica, ma l’inglese.

Com’è possibile che gli italiani facciano così fatica a imparare l’inglese? Matteo Renzi non è certo una persona che non può permettersi un corso intensivo, costoso e personalizzato di inglese. Forse l’ha seguito o forse no. Ad ogni modo non gli è servito. Matteo Renzi è un personaggio pubblico e per questo le sue gaffe diventano famose, ma come lui ci sono imprenditori, giovani professionisti, commesse, dirigenti, medici e tantissime altre persone che si trovano nella sua stessa identica situazione.

Come faccio a imparare l’inglese?

Per un italiano imparare l’inglese è una fatica enorme. Oltre a memorizzare i vocaboli, bisogna fare attenzione alla sintassi e alla pronuncia. Semplificando, chi prova a esprimersi in una lingua straniera deve contemporaneamente nella propria testa:

a) cercare le parole adatte,

b) pensare qual è la forma e l’ordine esatto in cui mettere queste parole (grammatica e sintassi),

c) ricordare di avere una pronuncia corretta.

Sono davvero tante cose da fare in contemporanea! Ecco spiegate le lunghe pause, gli ehm e gli shish del video qui sopra.

Imparare una lingua straniera, è acquisire una competenza, esattamente come guidare un’automobile. Sì, avete capito bene. Quindi, l’inglese non è una materia scolastica e non può essere appreso soltanto attraverso lo studio. Servono teoria, pratica ed esercizio costanti.

Corso-di-inglese-a-pisaAlcuni dei problemi della scuola pubblica italiana sono ad esempio il fatto che l’inglese è spesso visto come una materia di serie B, viene inserito nella programmazione didattica soltanto due o tre volte a settimana (meglio invece sarebbe praticare l’inglese ogni giorno, anche solo 20-30 minuti) e quasi sempre alle scuole elementari è insegnato da persone che non hanno alcuna specializzazione linguistica (laureati in Scienze della Formazione che hanno dato solo un esame di inglese all’università), ecc.

Dall’altra parte, come alternativa, abbiamo le scuole di lingua private spesso molto costose, con insegnanti madrelingua a volte sottopagati e che spesso non hanno alcuna esperienza di insegnamento dell’inglese a parlanti italiani. Sì, perché il luogo comune che per imparare una lingua straniera basti viaggiare e parlare con un madrelingua è per l’appunto solo una chimera (ecco perché c’è tanta gente che nonostante mille sforzi, non riesce a raggiungere i risultati sperati).

Il discorso è davvero molto lungo e complesso e sintetizzarlo qui non è facile. Da un lato, l’insegnante e il metodo di apprendimento fanno un’enorme differenza; perché un’insegnante che non ha idea delle difficoltà di pronuncia di un italiano ovviamente non sa affatto come aiutarlo a migliorare. Dall’altro lato, la mentalità di studio, i luoghi comuni e il sistema di apprendimento collegati alle lingue straniere comunemente adottati fanno acqua da tutte le parti e non producono, nella stragrande maggioranza dei casi, alcun risultato.

Il video di Matteo Renzi serve a riflettere su tutto questo, come sprone per cambiare mentalità e approccio allo studio dell’inglese e delle altre lingue straniere.

Per un parlante italiano, riconoscere e pronunciare tutti i suoni della lingua inglese è estremamente faticoso e difficile. Per fare un esempio banale, noi italiani siamo abituati a pronunciare tutte le lettere che compongono una parola, e in inglese non è così! Se un italiano dice “mais”, un inglese probabilmente capirà “mice” e non vorrà mai essere invitato a mangiare da lui/lei 😉

So Keep Calm… Una soluzione c’è sempre. L’importante è iniziare a considerare il problema dall’angolazione giusta!

Ti abbiamo incuriosito? Hai domande su questo argomento? Scrivici pure a helptraduzioni@ymail.com

 Autore: Daniela Corrado

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