Il mondo delle professioni freelance: cosa sai sul tuo web designer?

web designer a pisaIn questo post mi sono divertita a intervistare il web designer freelance Massimiliano Presta, di passaggio qui a Pisa. Massimiliano è un professionista del web, consulente ITC, programmatore e sviluppatore web. In questa intervista ci spiegerà in cosa consiste il suo lavoro, quali sono le potenzialità e le difficoltà della sua professione e quale ruolo ha la conoscenza dell’inglese in questo settore.

Dopo averlo conosciuto meglio, l’intervista proseguirà e nelle prossime settimane vedremo insieme quali e quanti punti di convergenza esistano tra il suo lavoro e quello di un traduttore freelance. In che modo web designer e traduttori possono collaborare? Su quali progetti? E perché dovrebbero farlo?

Don’t forget! Avere un team di professionisti del web, significa poter contare su competenze diverse. E’ dal lavoro di squadra che nascono sinergie e soluzioni ad hoc. Per noi lavorare con Max è sempre un’occasione di crescita e confronto. Essere freelance non significa lavorare “per conto proprio”, ma fare rete. Per questo motivo chi traduce siti web o applicazioni deve essere in grado di interfacciarsi con i colleghi programmatori e sviluppatori, capendone il linguaggio e coadiuvandone il lavoro, senza rischiare di ostacolarli o rallentarli.

 

Ci spieghi cosa fa un web designer e/o libero professionista del web?

Un professionista del web (web designer, web developer, webmaster che sia) non si occupa solo della mera realizzazione di siti web ma anche e soprattutto di sviluppare un’ampia gamma di soluzioni informatiche e servizi che utilizzano le tecnologie messe a disposizione del World Wide Web. Tali soluzioni possono andare dal classico sviluppo di siti o piattaforme e-commerce a sistemi di gestione dati distribuiti o anche al tracking position gps, oppure ancora ad applicazioni domotiche di monitoraggio e pilotaggio remoto, ecc…

Quali sono le difficoltà e le potenzialità del tuo lavoro?

Le potenzialità sono veramente tante data la costante evoluzione tecnologica (non solo dal punto di vista dei dispositivi fisici che tutti conosciamo ma soprattutto dagli standard, dall’evoluzione dei linguaggi e piattaforme di sviluppo nonché delle specifiche). E’ un po’ come iniziare con una scatola di Lego e ogni giorno ricevere uno o più pezzi diversi con i quali costruire cose nuove magari impossibili il giorno prima.

 

Le difficoltà purtroppo vanno di pari passo con le potenzialità, ogni nuova tecnologia/standard/aggiornamento/specifica porta con sé diverse criticità, prima fra tutte la “backward compatibility”, cioè l’uso di una nuova tecnologia potrebbe non essere fruibile a chi usa device o software obsoleti. Ma tra le più grandi criticità con le quali un web designer, o in generale un professionista del web, deve fare i conti ce ne sono senza dubbio due:

 

-il “Cross-Browser”: possibilità di una applicazione web di poter essere utilizzata con il maggior numero possibile di browser (Chrome, Firefox, Opera, Safari, Internet Explorer, ecc). E qua Internet Explorer dà il meglio di sé togliendo il sonno a migliaia di programmatori in tutto il mondo in quanto tende ad interpretare un po’ fantasiosamente lo standard del W3C…

 

-la “Responsiveness”: relativamente recente, trattasi della possibilità di una applicazione web di poter essere visualizzata ed utilizzata correttamente anche su dispositivi con schermo piccolo (quali smartphone e tablet).

Quanto è importante la conoscenza dell’inglese per un web designer? Ci sono altre lingue importanti da conoscere oltre l’inglese?

La lingua inglese in questo settore non solo è importante ma direi “essenziale” in quanto gli standard, i linguaggi di sviluppo, la documentazione e lo standard internazionale delle specifiche viene redatto tutto in inglese. Esistono versioni localizzate, articoli, tutorial e video in altre lingue ma non coprono ogni singolo argomento e sono spesso generati con strumenti di traduzione automatica risultando molto approssimativi e con informazioni spesso obsolete se non proprio errate.

Quali sono secondo te gli scenari futuri per questo tipo di professione?

Dopo la grande diffusione di dispositivi mobili e la sempre crescente domanda di internet in mobilità, molte tecniche sono state sviluppate per la corretta visualizzazione di contenuti web anche su dispositivi con schermo e funzionalità ridotte. Dall’essere dei semplici work-around però stanno diventando uno standard de-facto a tal punto che Google stesso nelle ricerche effettuate da dispositivi mobili, nasconde i siti che non sono responsive o che comunque non risultano navigabili su tali dispositivi.

La tendenza quindi (almeno nel breve-medio termine) sarà quella di sviluppare per piattaforme mobili siti responsive e probabilmente con layout parallax.

In attesa della seconda parte di questa intervista, incentrata sul lavoro di squadra tra web designer e traduttori, ringraziamo Max per essere stato dei nostri 😉 Se i nostri articoli ti piacciono, supportaci! Iscriviti al nostro blog, commenta i nostri post e facci sapere cosa ne pensi.

di Angela Di Giorno

 

Scrivi un commento

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:
Segui il blog!

Ricevi gli aggiornamenti riguardanti il blog direttamente sulla mail
Iscriviti!