di Angela Di Giorno
Mi è capitato qualche volta di sentire parlare della difficoltà che molti incontrano nello studio delle lingue straniere e, in particolare, quando si trovano nella condizione di dover comunicare in lingua straniera. Che si tratti di lavoro, turismo, o semplicemente per capire il testo di una canzone, persone più anziane o anche più giovani si scontrano con questa lacuna che può essere frustrante e limitante. La reazione è di rabbia e ho sentito dire frasi del tipo “ma perché non imparano loro l’italiano?”. Segue quindi il rifiuto.
Non ho mai compreso fino in fondo questo atteggiamento perché, essendo nel campo, credo nel valore delle lingue straniere come ponte di unione culturale, ossia come mezzo e non come ostacolo, e mi ha sempre affascinato lo studio delle lingue straniere e delle culture ad esse associate.
Fino al giorno in cui qualche tempo fa non ho assistito ad una lezione di finlandese per principianti tenuta da un collega. In quel caso si era già accesa una lampadina: un punto di vista straniato che mi aveva fatto riflettere. Ulteriore occasione illuminante: un breve viaggio programmato con gli amici in Germania. Non ho studiato il tedesco, perciò anche solo consultare una mappa o chiedere un’indicazione potrebbero essere operazioni complicate. Mi ha fatto sorridere una domanda che mi è stata fatta di recente: «Come si dice “sono una capra in inglese” in inglese? Così ho qualcosa da dire al prossimo turista che mi ferma per strada».
Imparare una lingua straniera non è sicuramente facile e richiede tempo e impegno. L’idea di iniziare da zero può sembrare una battaglia persa in partenza. Serve naturalmente costanza e pazienza, ma anche curiosità e soprattutto una motivazione. Credo che un errore frequente nello studio delle lingue straniere sia quello di seguire un metodo “scolastico”, cioè quello di memorizzare regole grammaticali – che sono comunque importanti – perdendo di vista l’obiettivo più concreto ossia acquisire degli strumenti comunicativi da tirare fuori al momento giusto!
Riuscire a dare o chiedere delle indicazioni, a gestire una telefonata in ufficio, a leggere autonomamente una mail o un libro in lingua straniera, può essere molto gratificante. Avendo ben chiaro in mente il motivo per cui si intraprende lo studio delle lingue straniere è più semplice superare l’ostacolo 🙂
Per esempio il mio viaggio imminente, mi ha dato la motivazione di interessarmi al tedesco. Per adesso ho dato un’occhiata alle espressioni di uso comune che potranno essermi utili, poi con calma magari potrò passare al resto. La motivazione sarà familiarizzare con una lingua in più per scoprire col tempo che forse mi piacerà e mi sarà utile più di quanto immaginassi.