Lavorare con le lingue straniere… si può! – Intervista all’imprenditrice Sylvia Garro Sànchez

di Daniela Corrado

Lavorare con le lingue straniere non è sempre facile, specialmente in un momento come questo in cui la crisi economica coinvolge anche i mercati globali e i laureati provenienti da facoltà umanistiche registrano il tasso più alto di disoccupazione. Eppure, si può sempre imparare da chi ce l’ha fatta usando un pizzico di creatività. Il segreto è credere fortemente in ciò che si fa, altrimenti meglio cambiare strada. Con tutte le “rogne” che il mestiere del traduttore comporta (non mi metto ad elencarle sennò si fa notte!) la tenacia e la volontà di farcela, di penetrare il significato profondo di un testo, sono caratteristiche essenziali per riuscire a portare avanti la professione che si è scelto di intraprendere. Perciò proponiamo questa intervista all’imprenditrice Sylvia Garro Sànchez che ha progettato il sito cipensoio.es, un blog bilingue italo-spagnolo per favorire i rapporti culturali e commerciali tra Pisa e San Cristobal de la Laguna di Tenerife, e Jus’To Love, un locale dove gustare piatti vegetariani nel pieno rispetto della natura. Entrambi i progetti sono ancora in fase di realizzazione e sotto il vaglio di approvazione della Regione Toscana. In bocca al lupo, Sylvia! Siamo tutti con te.

Intervista:

Sylvia, potresti dirci da dove vieni? Vengo da un lungo cammino che dal Peru mi ha portato fino in Spagna, Germania e Svizzera. Ho abitato a Tenerife e da lì poi ho deciso di ritornare al continente scegliendo l’Italia.

Da dove è nata l’idea di stabilirti in Italia? Da quando ho visitato l’Italia, 18 anni fa. Feci un lungo giro in auto con mia sorella dal nord fino a Roma. Mi colpì molto la simpatia, la storia, la cultura, il cibo e la musica…alcune cose in realtà le conoscevo anche prima di arrivare in Italia.

Come mai hai deciso di aprire un blog come Cipensoio.es? Dal desiderio di dare vita ad un’idea imprenditoriale diversa. Comunicare è lo scopo finale. Mi sembra che oggi il problema delle persone sia quello di non riuscire a comunicare fra loro, e io per esperienza di lavoro sono stata sempre abituata a parlare e relazionarmi con gente di tutto il mondo ed in situazione varie, per telefono oppure personalmente.

Quanti e quali problemi ti ha creato e ti crea negli affari il fatto di non essere madrelingua italiana? Devo stare attentissima ai giochi di parole. Non sempre quello che dici in spagnolo ha un equivalente in italiano e viceversa. Anche l’intonazione della voce conta e può causare dei fraintendimenti…Alla fine, però, è solo parlando che si può imparare, e anche se si fanno degli errori, tutto serve a migliorare la comunicazione.

Com’è impostato il tuo rapporto con enti, collaboratori e stakeholders alla luce delle differenze linguistiche? Credo che mi ascoltino e che restino incuriositi dal fatto che una straniera si senta attratta dalla storia e dalla cultura italiana, e forse anche un po’ lusingati. Credo che sia importante essere sempre sinceri in quello che si dice e sente, anche negli affari.

Da dove nasce l’idea di Jus’to Love? È la sintesi di anni di vita vegetariana. Mi chiedono sempre come mai non mangio la carne, ma in genere ho deciso di non mangiare qualsiasi cosa che debba morire per far sì che viva io… Certamente ha ragione anche chi dice che allora anche le piante soffrono e che però quelle le mangio, ma il livello energetico è diverso. È una filosofia di vita…

Come pensi di conciliare l’attività del blog con quella di Jus’To Love? L’idea è quella di sviluppare il blog all’interno del bar vegetariano… vedremo se si riuscirà a farlo così come l’ho progettato, ma nel frattempo sono partita con la redazione del blog Ci penso io! Che al momento sta assorbendo tutta la mia attenzione.

Cosa consiglieresti ai giovani ragazzi di oggi che hanno studiato le lingue straniere ma dopo la laurea si sentono spaesati? Consiglio di viaggiare e visitare altri paesi. Le esperienze contano tanto e restano sempre, inoltre ti danno un’aria diversa di sicurezza e maturità. In questi tempi difficili per tutti, fare volontariato potrebbe essere un altro modo per dare una mano e al stesso tempo imparare cose nuove. La possibilità di usufruire del programma Erasmus per viaggiare è un’altra alternativa valida che ti mette in contatto con altre culture, perlomeno all’interno della Comunità Europea. Meglio ancora se si decide di studiare le lingue perché ti piacciono. Devi amarle fino in fondo però. Se non ami quello che stai facendo è meglio lasciar perdere perché vuol dire che forse hai sbagliato cammino. In quel caso meglio avere il coraggio di ricominciare da capo!

2 Comments

    • Vero! Per questo ho voluto pubblicare questa intervista. Sono parole semplici, chissà quante volte le abbiamo sentite…
      Però quando si ascoltano i telegiornali e il mondo sembra dare il peggio di sè, dall’altra parte c’è sempre qualcuno che zitto zitto nel suo piccolo fa qualcosa di buono.
      Un po’ di ottimismo ci vuole 😉

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