La battaglia dei sessi nel mondo dei libri

di Angela Di Giorno

Quando ho letto l’articolo sul The Guardian ho pensato che fosse una presa di posizione femminista, di quelle che vedono cospirazioni misogine ovunque. Ma poi ho cominciato a credere che valesse la pena di soffermarsi a riflettere sulle conclusioni tratte dallo studio americano sulla supremazia maschile nel mondo dei libri.

Lo studio, condotto nel 2011 da Vida (Women in Literary Arts), un’ organizzazione americana che si occupa delle tematiche relative alle donne nella letteratura, ha evidenziato la presenza di uno squilibrio piuttosto rilevante tra il numero di autori e quello di autrici, recensiti dalle più importanti riviste americane e britanniche (tra il 60% e l’80% sono uomini). I dati analizzati provengono, tra le altre, dalle riviste The London Review of Books, The Times Literary Supplement and The New York Review of Books,  ossia riviste di un certo peso. Non solo: sembra che, nell’establishment letterario americano e britannico, le donne vengano penalizzate anche in quanto esperte del settore. Il numero di recensioni di libri commissionate a donne è, infatti, di molto inferiore rispetto a quello delle recensioni affidate a uomini.

Che dire? Per difendersi (o meglio non difendersi) Peter Stothard, editore del The Times Literary Supplement, spiega che la questione gli interessa il giusto: nel senso che a lui interessa la qualità e non il “genere” dei libri che sceglie di far recensire e siccome le donne scrivono solo “ciofeche”… Claire Armitstead, editore di Guardian Books, dà un’interpretazione acuta: a lei capita che ci siamo molti più uomini a sottoporle delle recensioni da pubblicare o a proporre i propri libri, come se ci fosse del timore o poca fiducia in se stesse da parte delle scrittrici. Non è del tutto improbabile. A tale proposito è emblematico il caso della Rowling, alla quale gli editori chiesero di usare solo le iniziali “J. K. Rowling” per far passare più inosservata la sua identità, perchè secondo loro i ragazzini non avrebbero letto un libro scritto da una donna. Vida semplicemente commenta i risultati della sua ricerca dicendo che i numeri parlano da soli!

Per quanto mi riguarda, sono sempre più convinta che il mondo dell’editoria sia il regno dei paradossi. E’ un enorme nonsense che siano gli uomini a gestire in gran parte la critica letteraria, se si considera che, sia all’estero che in Italia ( 53,1% di lettrici rispetto al 40,1% dei lettori, resoconto annuale Istat , maggio 2011), le donne leggono in percentuale molto di più degli uomini! E (aggiungo io basandomi su esperienza personale) sono molto più aperte a testi di vario tipo e meno prevenute degli uomini.

Prendendo spunto dallo studio Vida, ho voluto soddisfare la mia curiosità sulla situazione in Italia. E così ho passato ore a spulciare negli archivi delle recensioni di libri di due tra i più grossi gruppi editoriali italiani. Il Corriere della Sera da gennaio a novembre 2011 ha pubblicato 256 recensioni: 54 su 256 (il 21% circa) riguardano libri scritti da donne, 36 recensioni su 256 (14% circa) sono state fatte da donne. Un dato secondo me interessante è che nelle recensioni suddette in 13 casi una donna ha recensito una donna. Se la cava leggermente meglio il gruppo editoriale L’Espresso (che comprende anche La Repubblica): da gennaio a novembre 2011 sono state pubblicate 450 recensioni 100 delle quali (22% circa) riguardano autrici, 139 sono scritte da donne (quasi il 31%), e in 59 casi sono donne che recensiscono donne. Ho poi voluto verificare, attingendo all’archivio del Corriere, quanti fossero nelle classifiche di vendita mensili italiane i titoli di libri scritti da donne e, anche in questo caso, la percentuale è bassa: in media solo 3,5 titoli su 10 da gennaio a novembre 2011. Mi viene il sospetto che, se la percentuale di scrittrici nelle classifiche di vendita è del 35%, forse per una donna è più dura fare breccia nei cuori degli editori. Ho scoperto comunque con piacere che il Corriere della Sera stila ogni settimana, oltre al “classificone” delle vendite (vedi il post precedente “Riprendiamoci la letteratura iniziando dalle hit”)  altre 5 classifiche: narrativa italiana, narrativa straniera, saggistica, ragazzi, varia.

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